Àrhat Teatro
con il patrocinio della Amministrazione Comunale
di Pontirolo Nuovo (BG)
e con il sostegno di MIBACT
(Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo)
e CLAPSpettacolodalvivo
(circuito multidisciplinare -Lombardia)
presenta il suo nuovo spettacolo
Anteprima/studio definitivo del nuovo spettacolo di Arhat Teatro, presentato sabato 28 maggio 2016 a Calvenzano, in chiusura della Rassegna "Il Teatro racconta", organizzato dall'Associazione Umani Teatri e dall'Amministrazione comunale.
Presentiamo nella pagina interna un commento della serata e una prima "Rassegna fotografica" con le immagini scattate da Giacomo Nuzzo, fotografo e amico, cui va il nostro grazie per la preziosa documentazione.
(...ovvero la storia di Passerogrigio che si ritrovò a volare)
Fiaba / Narr-azione per bambini...
anche di ogni età
Con: Samuele Farina
Testi: Alessandro Gigli
Consulenza scenica e costumi: Velda Noli
Montaggio e regia: Pierluigi Castelli
Le pagine di presentazione di "Vento, vento, che ci racconti?"
Attraverso alcuni passaggi nodali tratti dalla traduzione filologica di Erri De Luca del libro biblico Genesi/Bereshìt, lo spettacolo si addentra nella storia del diluvio intrecciandola con il mito di Gilgamesh e il racconto di uno sciamano Pawnee. La ricchezza dei testi di De Luca rende il tutto particolarmente denso sul piano dei significati e apre domande in merito alla distruzione del popolo eletto. Perché Iod (Dio) ha maturato una tale violenza sull’umanità da esso stesso voluta, salvo poi stringervi un patto per rassicurarla che ciò non avverrà mai più?
Lo spettacolo si colloca all’interno di un articolato percorso/progetto artistico intrapreso dal regista Pierluigi Castelli con il suo giovane attore Samuele Farina.
Rapsodia/studio liberamente ispirata a "Les fleurs du mal" di Baudelaire.
Sulle musiche di Kitaro, chopard replica watches lo studio si snoda attraverso una serie incalzante di azioni di teatro danza (come nello stile di Àrhat Teatro) che rimandano a "questi fiori" e a suggestioni personali che ciascuno di essi può evocare.
Contemporaneamente si va stendendo una trama sottile, resa densa dal lirismo dei pochi testi tratti da Baudelaire, in cui il gusto del tutto lascia comunque sempre spazio all’intenso profumo del particolare.