(...ovvero la storia di Passerogrigio che si ritrovò a volare)
Fiaba / Narr-azione per bambini... anche di ogni età
Con: Samuele Farina
Testi: Alessandro Gigli
Consulenza scenica e costumi: Velda Noli
Montaggio e regia: Pierluigi Castelli
Lo spettacolo è stato presentato in anteprima nazionale il 9 ottobre 2010, presso la Fornace Pasquinucci di Capraia Fiorentina, alla presenza di Alessandro Gigli che, rivolgendosi ad Àrhat teatro, ha poi dichiarato: "Nello specchio del teatro le parole dei libri si espandono, si contorcono, a volte ritornano seme! Essenza! Altri segni danno corpo al verbo, luce e musica. È stato come ricordare un sogno, emozionarsi di nuovo. Le fiabe e i sogni appartengono a tutti... continuate a farne dono" (www.alessandrogigli.it)
Il "teatro per bambini/ragazzi" è sempre più visto e prodotto come un'espressione artistica minore in cui tutto può/deve essere annacquato, talora fino alla banalizzazione estrema delle forme e dei contenuti.
Nella ferma volontà di riconoscere allo spettatore bambino la medesima dignità che si assegna comunemente allo spettatore adulto e partendo dai testi di un importante e attento scrittore per l'infanzia, quale Alessandro Gigli è, Àrhat Teatro ha messo in scena, per la prima volta, uno spettacolo rivolto sì ai bambini, ma innestandolo su un rigoroso impianto attorale, drammaturgico e registico e collocandolo saldamente nel solco del proprio particolare cammino artistico fin qui elaborato e percorso, così da poterlo rivolgere "...anche ai bambini/spettatori di ogni età".
Trattasi di una narr-azione sospesa tra sogno e realtà, in cui prende corpo un vero e proprio "mare di pensieri", dove notte e giorno, bello e brutto, bianco e nero si incontrano e danno luogo al racconto continuo della vita, dove la paura del buio si trasforma in "sogni incartati in bianchi lenzuoli".
È qui che Passerogrigio scopre il canto quotidiano della terra, degli animali e delle altre creature. È qui che il bruco diventerà farfalla. È così che Passerogrigio, superando le sue resistenze, i suoi piccoli pregiudizi, conoscerà la meraviglia e lo stupore dell’incontro, fino ad unirsi alla danza e al canto corale alla vita, apprendendo "davvero a volare", divenendo esso stesso luce e colore.
Questo nuovo spettacolo di Àrhat teatro nasce per essere proposto soprattutto nelle e alle scuole, ma ha tutte le caratteristiche (anche di contenuto, se letto su piani differenziati) per risultare godibile... da un pubblico adulto.
I testi sono tratti da "Chi ha paura del buio?" (Alessandro Gigli - edizioni Jaka Book) e "Canto alla vita" (Alessandro Gigli - edizioni Breathe and Believe). ("Canto alla vita" è stato tradotto in più lingue e diffuso a cura della Christofer Ricardo Fibrosis Foundation, organizzazione internazionale, per sostenere la ricerca sulla fibrosi cistica, malattia genetica rara e incurabile)
"Canta, canta alla vita, e i suoi tremila istanti...
Canta alla vita e non avere rimpianti.
Canta la vita e canta anche il dolore,
nasce una spiga se il chicco muore.
Canta alla vita e alle sue creature,
sfida con forza tutte le paure.
La vita è eterna, c'è solo un intervallo,
non stare lì seduto, incomincia un nuovo ballo."
(Alessandro Gigli – Canto alla vita)
Spettacolo presentabile su palcoscenico all'italiana e in spazi non convenzionali (purché oscurabili).
Spazio scenico (minimo): metri 5,50 per metri 5,50
Carico luci: non meno di 3 Kw/220 volts (in spazi non convenzionali) – Non meno di 6 Kw/380 volts (in teatro).
Àrhat teatro è totalmente autonomo: dispone di tutti gli impianti luce e audio necessari, nonché di posti a sedere per spazi non attrezzati.
È
richiesta la collaborazione di una persona per il carico/scarico delle attrezzature e dei materiali di scena.
Tempo di montaggio: 4 ore – Tempo di smontaggio: 2 ore.
Telefono: 3474195039 – 3289154243
Mail: info@arhatteatro.it
Grazie a: Angelo Antonelli (realizzazione degli oggetti di scena), Piera Barcella e Sonia Mazzotti (sartoria), alunni delle classi quinte di Brembate sotto (maschera fondale)