Hanno detto di "Vento, vento, che cosa racconti?":
Caro Gigi,
Sono sempre stato vicino al tuo lavoro e questa serata la reputo fondamentale per la storia tua e dei tuoi collaboratori.
Forse il teatro è tra le ultime risorse che ci restano per non affogare nel mare dell'accettazione sfiancata dello stato contemporaneo delle cose che qualcuno chiama modernità.
Regalaci sempre, ancora, imprese "impossibili" in cui la narrazione, la parola e l'emozione siano il motore del restare ancora vivi con il pensiero e con l'azione.
Lo dobbiamo ai bambini e ai ragazzi che ci stanno dicendo in tutti i modi, i loro modi, che si aspettano da noi tanti futuri quanti essi sono.
Non abdichiamo alla responsabilità delle generazioni che ci tocca come adulti e, soprattutto, come maestri e insegnanti.
Un abbraccio Walter Fornasa
(Walter Fornasa - Prorettore alla responsabilità sociale - Università di Bergamo)
"Nello specchio del teatro le parole dei libri si espandono, si contorcono, a volte ritornano seme! Essenza! Altri segni danno corpo al verbo, luce e musica.
È stato come ricordare un sogno, emozionarsi di nuovo.
Le fiabe e i sogni appartengono a tutti... continuate a farne dono"
(Alessandro Gigli – Autore dei testi)
"Vento, vento, cosa racconti?, ovvero, la Poesia in scena!
Una raffinata scrittura teatrale rivolta a bambini e ragazzi, ma che tocca profondamente anche la dimensione sensibile dell'intimo di ogni adulto.
Abbiamo assaporato il piacere della riscoperta della meraviglia, della tangibilità della forza del sogno che diventà realtà, in una magica cornice di personaggi, colori, suoni, gesti, immagini e pensieri che si animano in scena, armonizzando i contrasti e debellando ogni tipica paura infantile.
Ne scaturisce un inno al fascino del mondo naturale e alla gioia di vivere, prerogative emozionali del mondo dell'infanzia, e che gli adulti hanno necessità di recuperare.
Una delicata narrazione condotta con elegante versatilità dell'attore, illuminata da una efficacissima direzione registica".
(Santo Giancotti - Vicepreside Istituto Comprensivo "Muzio" di Bergamo)
"Ieri da vera privilegiata ho potuto assistere emozionandomi come tutti allo spettacolo di Samuele e Gigi. Io ci ho "letto" tante cose che davvero nel mondo e nel tempo in cui viviamo val la pena che siano dette, sussurrate... e magari anche affidate al vento!!
Samuele è stato vibrante, eccezionale nell'arrivare a tutti noi.
Noi passeri grigi che davvero abbiamo bisogno di riappropriarci di noi stessi, riconoscendo le nostre paure e cercando di spiccare il volo per non avere più paura.
La regia di Gigi impeccabile e piena di stile, come altri meravigliosi spettacoli che ha prodotto.
Io davvero ho apprezzato moltissimo lo spettacolo e tutta la forza positiva che ci ha trasmesso, e mi auguro che da Chiari in poi possa esso riscuotere il successo che merita.
Perché non serve chissà cosa per arrivare dritti al cuore: basta volerlo, e Gigi e Samuele davvero sanno come farlo".
(Federica - Un'insegnante della scuola primaria di Brembate - Bergamo)
Auguro che questo spettacolo possa essere visto e visto e visto ancora da piccoli e, soprattutto, da grandi che non hanno dimenticato il bambino che c'è in loro.
Quel bambino che sa trasformare le parole, la danza, i colori, la musica in visioni, che sa decidersi a navigare nel mare aperto della vita, quel mare che non fa più tanta paura ai naviganti che amano l'imprevisto che "apre loro la via".
Per voi, Gigi e Samuele, oltre a un grazie infinito per il vostro spettacolo "Vento vento che cosa racconti?" che sa strappare il cuore dalla mono-tonia del già visto e vissuto, che sa evocare emozioni grandi, cha sa scavare ancora nell'anima per liberarla dai tentacoli dell'egoismo e dell'apatia, un augurio: sappiate sempre accettare la sfida di un teatro "alto ed altro" e via con i remi!
E che il buon vento vi accompagni.
Una signora che accompagnava i figli allo spettacolo del 2 dicembre, al'’uscita mi ha comunicato di complimentarvi con voi. Tra lacrime di commozione mi ha raccomandato di riferire a Samuele un "grazie di cuore per quel suo magnetismo che traspare dallo sguardo, dalla voce e dal corpo che danza".
Ha definito Samuele "un attore totale e totalizzante, che ti aggancia per trasportarti nell'incantesimo della rappresentazione, che sa far danzare e cantare lasciando il corpo incollato al seggiolino come impietrito ma con l'anima aggrappata alle sue mani e ai suoi occhi".
Maria Grazia Butti (insegnante della scuola primaria dell'Istituto Comprensivo di Brembate sotto -Bergamo-)