Gruppo ricerca e spettacolazione presenta
"...Chiuso nel mio mondo di sogno"
spettacolo teatrale dedicato all'artista clarense Vittorio Pelati
Per la settima edizione consecutiva, Àrhat Teatro è stato incaricato della realizzazione dello spettacolo conclusivo dell'importante Palio delle Quadre che si svolge nella città di Chiari (Brescia).
Fin dai primi mesi dell'anno, si è messa in moto la grande macchina organizzativa per il nuovo allestimento che quest'anno sarà dedicato alla figura dell'artista clarense Vittorio Pelati.
Come sempre gli interpreti saranno circa 200 (di ogni età) e proporranno uno spettacolo di particolare intensità e lirismo in cui, su numerosi carri e pedane mobili, prenderanno forma alcune delle opere più significative dei diversi periodi della produzione artistica dello scultore e, con esse, il pensiero che vi stava sotteso, sempre carico di riflessioni sui drammi della storia personale e della storia dell'umanità.
Ancora una volta tornerà in scena un grande teatro popolare fatto di cura e rigore, lontano dai cliché delle scontate rievocazioni di varie sagre paesane, sostenuto da un preciso impianto drammaturgico e da scelte registiche capaci di creare forti emozioni su un flusso di immagini e azioni dal particolare impatto visivo, nella salvaguardia attenta e orgogliosa della "nobiltà"particolare su cui questa forma di teatro deve basarsi. Per chi fosse interessato a conoscere il percorso di questa collaborazione speciale di Arhat Teatro, si rimanda al testo "attori non attori" del regista Pierluigi Castelli nella pagina del sito dedicato alle iniziative.
Lo spettacolo si terrà nella Piazza centrale di Chiari Sabato 11 settembre 2010 alle ore 20,30.
Di seguito pubblichiamo la presentazione che appare nel programma ufficiale di ogni Quadra.
Figlio di Chiari, Vittorio Pelati onora la sua città con una testimonianza di riconoscimento e d'affetto che rivela ulteriormente i tratti della Sua sensibilissima umanità.
Questo versatile scultore modella con ingegno la materia e ne trae sublime espressione, come magistralmente ci illustra il critico Luciano Spiazzi.
Ma il Professor Vittorio Pelati sa anche umilmente prendere in mano la penna e con scarne, semplicissime parole compie l'atto, non meno sublime, della donazione.
"Terrò cara questa sua opera", gli scriveva il cardinal Siri nel 1983; Chiari non può dire di meno.
Scultura è anche tradurre il mondo dei sentimenti in visione plastica. Una presenza tattile che nella sua apparente immobilità ha anima e respiro tali che le permettono di incunearsi nello spazio non come un oggetto ma quale un evento espressivo. L'osservazione si addice al clarense Vittorio Pelati, scultore per vocazione e per volontà, entro una concezione del fare arte che discende da un sapere antico passato al filtro di vibrazioni moderne.
A quest'uomo grande, che nel momento stesso di compiere la donazione, si rivolse alla Sua città esprimendo "ossequio", Chiari dice grazie: "...per quello che hai fatto e per quello che sei stato".
Ed è appunto alla Sua vita ed alle Sue opere che quest'anno le Quadre di Chiari si sono ispirate per la realizzazione dello spettacolo teatrale rappresentato nella serata conclusiva della settimana del Palio 2010.