- Fondazione "Conti Calepio" -
Teatro e disabilità grave - Teatro e scuola
due percorsi articolati, e non tradizionali, si "intrecciano" in un'esperienza e in un evento artistico-espressivo speciale
Piccolo principe
Spettacolo teatrale interpretato da:
Utenti e operatori del Centro Diurno Disabili e della Residenza Sanitaria Disabili della Fondazione "Conti Calepio" di Castelli Calepio (BG)
e
Ragazzi della classe prima - Scuola secondaria di primo grado di Cavernago (BG)
Percorsi laboratoriali pluriennali condotti da:
Pierluigi Castelli – regista Arhat Teatro (presso CDD e RSD)
Samuele Farina – attore Arhat Teatro (presso scuola primaria di Cavernago)
Montaggio e regia: Pierluigi Castelli
26 maggio 2016 ore 21
presso Palazzetto dello sport (traversa di via Roma)
Villongo (BG)
Una nuova, importante tappa si è compiuta nel progetto di incontro fra Teatro e disabilità grave, avviato dalla Fondazione "Conti Calepio" (di Castelli Calepio – Bg) nel lontano 2008 nel proprio CDD (successivamente esteso anche alla RSD) e affidato a Arhat Teatro.
Si tratta, come già detto altre volte, di un percorso totalmente "anomalo" rispetto a quanto "normalmente" avviene in questi casi in cui si lavora da subito in funzione di uno spettacolo, già previsto a conclusione del corso (annuale, o occasionale che sia).
Certo del pieno e convinto sostegno del coordinamento pedagogico e generale dei due centri, nella persona della dott.ssa Cristiana Lecca, Arhat Teatro, centrando il progetto su un'attività laboratoriale corporea che fosse cardine portante di un cammino dispiegato su "tempi distesi", ha accettato la sfida dell'incontro con la disabilità, fuori da ogni tentazione di "pietismo/buonismo d'occasione" (presente, purtroppo, a piene mani nel cosiddetto teatro tradizionale), forte di esperienze pluridecennali del proprio regista in contesti di disabilità grave e gravissima e, in particolare, nella assoluta convinzione che anche in "situazioni estreme" il corpo è fonte/spia di segnali precisi che, se raccolti, valorizzati, posti in relazione con altri che condividono esperienze significative, consentono di "varcare il confine" angusto di una comunicazione rinchiusa solo entro una "parola rigidamente predefinita", facendosi "narr-azione", emozionando(ci-si), ponendo domande.
Dunque, nel corso di tutti questi anni, non ci si è mai posti, come obiettivo (vicino o lontano) quello della "messa in scena", per mettere al centro di uno spettacolo "la disabilità" con "attorno" la cosiddetta "normalità" (strategia ottima per "colpire" lo spettatore), bensì si è fatto ricorso agli strumenti di un teatro inclusivo che è ricerca, percorso, processo di scoperta, ancor prima che spettacolo, per porre in atto luoghi e possibilità di incontro in cui i "corpi interagiscano", ciascuno con le proprie espressioni e con i propri livelli di competenza, con-fondendosi in azioni che possano anche, ma solo come conseguenza e senza alcun tempo necessitante, "mostrarsi ad altri" con assoluta dignità e fuori da ogni pressapochismo e/o occasionalità.
Solo così, dopo anni di lavoro, sono nate le prime due performances (su/con contenuti tratti dalla quotidianità dei "ragazzi-attori")… e solo così, dopo altri tre anni dall'ultima uscita pubblica, impiegati in un cammino fatto di un incontro settimanale (condotto una volta dal regista di Arhat Teatro e riproposto/consolidato la settimana successiva dagli educatori dei due Centri…nella logica della vera "formazione sul campo") e mantenuto con costante sistematicità, si è giunti a questa nuova tappa, sintetizzata nello spettacolo "Piccolo Principe!" che contiene elementi di assoluta peculiarità:
"Piccolo Principe!" porrà dunque "in azione" oltre 40 protagonisti di e con "abilità differenti" (come direbbe, con un suo importante testo, il compianto amico e maestro Prof. Walter Fornasa dell'Università di Bergamo), accomunati da quel collante unico che può essere il teatro se posto in gioco con competenza in tutta la sua ricca e articolata complessità processuale (a partire dal momento pre-espressivo) e, in tal caso sì, nella carica inclusiva che lo connota. Oltre 40 protagonisti saranno in scena per dirci con una miriade di sfumature, curate nel dettaglio anche sotto il profilo estetico-formale, l'importanza di relazioni autentiche, ogni volta "uniche", e per emozionarci risottolineando artisticamente che "...si vede bene solo col cuore...l'essenziale è invisibile agli occhi".
Ancora una volta rivolgo un grazie non di circostanza ai molti che hanno creduto in questo cammino rendendolo possibile e consolidandolo nel tempo, dalla Dirigenza della Fondazione "Conti Calepio" al coordinamento del CDD e della RSD, agli operatori…agli alunni della scuola di Cavernago, unitamente a famiglie, insegnanti e dirigenza scolastica.
A tutti i ragazzi del CDD e della RSD (che vorrei citare ad uno ad uno), con i quali mi lega una relazione rafforzata sempre più da un affetto sincero, va il mio abbraccio grande, rinnovato e intenso e il Grazie per "gli stupori" che sempre sanno offrirmi con generosità.
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Gigi Castelli
15 maggio 2016
"... È il tempo che ho perduto per la mia rosa che l'ha resa così importante. Io sono responsabile della mia rosa...per questo oggi torno a casa… Quando tu guarderai le stelle, visto che io riderò in una di esse, tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere…e ti crederanno pazzo, ma… non si vede bene che col cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi"
(A. de Saint-Exupéry – "Il piccolo principe")