Àrhat Teatro

Intervista a Giuseppe Valota

Fotografia: Fiorenza Roncalli.Polifonie di sguardi
...per una memoria nei giorni... per non dimenticare (terza edizione 2008)

Fiorenza Roncalli (storica e consulente dell'Istituto Comprensivo di Calcinate) intervista Giuseppe Valota (Presidente A.N.E.D. di Sesto/ figlio di deportato) autore del libro "Streikertransport" la deportazione nell’area di Sesto San Giovanni 1943/45.


Giovedì 24 gennaio 2008 ore 20.45 Replica Watches
Sala del Consiglio Comunale di Calcinate (Bergamo)


Seguirà alle ore 22.00 lo spettacolo di Teatro Caverna "E il pruno bruciava" con Damiano Grasselli e Valentina Battarola.

Interverranno per i saluti:

  • Flaminio Tisi (Sindaco di Calcinate)
  • Silvana Gabbini (Dirigente scolastico)
  • Luca Borella (presidente Consiglio d’Istituto)
  • Francesco Breviario (Dipartimento internazionale CISL - Bergamo)

In collaborazione con Alice. casa di produzione samisdat
Con l’adesione del Comune di Palosco e Insegnamento in psicologia dello sviluppo - Università di Bergamo
Direzione artistica: Àrath teatro

Streikertransport

Il libro "Streikertransport" ricostruisce il dramma della deportazione politica dei lavoratori in lotta durante l’occupazione nazista del 1943-45, dando un nome e un volto precisi a ciascuno di loro: il padre di Giuseppe Valota, Guido, era tra questi.

La prima copia del libro è stata recentemente donata al Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano in occasione della recente visita alle aree dismesse Falk di Sesto San Giovanni.

E il pruno brucia

Narrazione teatrale liberamente ispirata a "Das Brandopfer" di Albrecht Goes

È il racconto di un professore che affitta una camera da una macellaia tedesca dal volto sfregiato.

Tra i due nasce una sorta di scambio ed inizia una vera e propria ricostruzione - inchiesta sugli anni della persecuzione.

La macellaia vuole espiare le colpe dei nazisti per dare un nuovo futuro agli ebrei: per questo accetta di morire in un incendio, ponendosi come vittima sacrificale delle torture naziste.

Un racconto molto particolare e insolito perchè il punto di vista è rovesciato (è una tedesca che parla in difesa degli ebrei) e perchè non si raccontano vicende all’interno dei campi di concentramento, ma della vita quotidiana.


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