(testimonianza teatrale di utenti e operatori del CDD di Castelli Calepio)
Montaggio e Regia: Pierluigi Castelli
La presentazione di "Giochi d'incanto" vuole essere (ed è di fatto) una testimonianza resa spettacolo sul percorso di espressione teatrale sviluppato nell'arco di oltre un anno e mezzo dagli utenti e educatori del Centro Diurno Disabili di Castelli Calepio, condotti dal regista Pierluigi Castelli di Àrhat Teatro.
L'esperienza è stata fortemente voluta, ed è tuttora in corso, da tutto lo staff direttivo della Fondazione ...che gestisce il CDD.
La testimonianza è già stata presentata, in una situazione ad inviti per i soli genitori, il 5 marzo 2010 e viene ora riproposta ad un pubblico aperto perché la ricchezza dell'esperienza, con i suoi tratti che toccano tutti da vicino per "l'incanto che sanno suscitare nella loro essenzialità di gioco", possa essere condivisa su scala più ampia e suscitare, come è giusto che sia, un momento di riflessione.
Prima di giungere alla determinazione di presentare un prodotto spettacolarizzato, si è lavorato per diversi mesi senza alcuna scadenza, per altro neppure ipotizzata in sede di programmazione dell'attività teatrale.
Una miriade di stimolazioni/proposte, sempre fortemente e concretamente ancorate alla corporeità di ognuno, hanno fatto emergere potenzialità espressive di corpi comunque "capaci di dire", se liberati da imposizioni formalistiche, se fatti oggetto di attenzione e di rispetto dei tempi di ognuno.
Ci si è impegnati, regista ed operatori tutti, a cogliere e valorizzare anche i barlumi talora più minimali o impercettibili di una partecipazione attiva di ciascun utente, cercando stratagemmi, e piccoli accorgimenti tratti dal repertorio di certe tecniche del teatro danza, che potessero renderne visibile, e dunque godibile, la forma esteriore spesso precaria, ma solcata dal sorriso di chi la realizza, dall'intensità e dalla gioia (per altro sempre più evidente).
Una strategia così lontana dalle scansioni condizionanti dei tradizionali percorsi che vedono nello spettacolo finale un punto di arrivo necessario (e perciò necessitante!) ha dato frutti davvero evidenti ed apprezzabili e si è dimostrata vincente.
Man mano sono apparsi e si sono definiti elementi espressivi, di ogni tipo e qualità, sono stati prima gelosamente curati/consolidati e quindi "montati" come preziosi "materiali di ricerca/scoperta" (per usare un gergo caro nel teatro del corpo dei grandi maestri del novecento) in quel che è divenuto lo spettacolo "Giochi d'incanto".
Lo si ripropone ora nella certezza che il percorso attuato saprà e potrà essere solo un avvio e che altri incanti potranno venire alla luce laddove si terranno vive sensibilità e attenzioni necessarie perché questa "danza" possa continuare a svilupparsi e a suscitare emozioni.
Pieluigi Castelli
10 dicembre 2010