Si può danzare un mito? I miti, narrazioni che cercano di spiegare l’origine del cosmo e il comportamento umano, hanno bisogno di una voce e di un corpo per perpetuarsi nel corso del tempo. La magistrale interpretazione di Samuele Farina, nella messa in scena di Ararat, per la regia di PierLuigi Castelli, danza un mito, o meglio varie versioni mitiche, scorre storie millenarie che si accavallano, inseguendo il loro più profondo significato ed il loro mistero.
Lo spettacolo si svolge in uno spazio scenico condiviso da attore e da spettatori, dove avviene una sospensione del tempo ciclico, per ritornare a una dimensione primordiale. Qui, frammenti di miti si intrecciano in una trama densa di riferimenti ai tempi del diluvio narrati nella Genesi, nell’epopea di Gilgamesh e nel racconto di uno sciamano Pawnee. Le storie trovano espressione in una gestualità arcaica, che ci riporta al rito, forma visibile del mito che finchè verrà rappresentato, sarà eterno e non avrà né inizio né fine.
Liliana Fratti
Studiosa di miti e riti
Maggio 2006